Il Vescovo di San Marco Argentano – Scalea mons. Stefano Rega insieme al Vescovo emerito mons. Leonardo Bonanno annuncia la nascita al Cielo di Mons. Augusto Lauro vescovo emerito, avvenuta questa sera.
Lo scorso mercoledì il nuovo Vescovo mons. Stefano Rega gli aveva fatto visita nella sua abitazione in Cosenza.
La salma sarà esposta nella Cattedrale di Cosenza domani mercoledì 8 marzo dalle ore 10,00.
Alle ore 16.30 l’Arcivescovo, Mons. Checchinato presiederà una Celebrazione Eucaristica di suffragio. A seguire il feretro sarà portato nella nostra Diocesi di San Marco, dove alle 20 ci sarà
una veglia funebre. Giovedì 9 marzo alle 11.00 avrà luogo la celebrazione esequiale, successivamente verra sepolto nella Cripta della Cattedrale della Città Normanna.
Nato il 29 novembre 1923 a Tarvisio (Udine) è stato ordinato sacerdote a Cosenza il 29 giugno 1947. Assistente diocesano della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (Giac) per l’Arcidiocesi di Cosenza e vice-parroco della parrocchia cosentina di Santa Teresa. È stato vescovo ausiliare di Cosenza.
Mons. Augusto Lauro, all’epoca Vicario Generale della Diocesi cosentina e mons. Enea Selis furono dei collanti tra il mondo della Chiesa, allora guidata da papa Montini, attento al mondo
universitario, e la nascente Università della Calabria (Unical) istituzione che avrebbe raccolto i giovani calabresi.
Il nome di Paolo VI è legato alla sua grande considerazione nei confronti della nascente Università della Calabria organizzata in modo innovativo, rispetto al sistema universitario italiano.
Progetto stimolato dal cosentino Ministro della Pubblica Istruzione. on. Riccardo Misasi tanto da inviare nel mese di settembre 1971 quale nuovo Presule per la Diocesi Cosentina, Enea Selis
profondo conoscitore delle problematiche universitarie avendo ricoperto l’incarico di assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica di Milano e anche assistente spirituale della Fuci e
del Movimento dei Laureati di Azione Cattolica. Un mondo da cui usciva anche la figura del primo Rettore dell’Unical. prof. Beniamino Andreatta. eletto con tale funzione dal corpo accademico nel mese di maggio di quell’anno, come del Presidente del Consiglio Aldo Moro.
Mons. Lauro successivamente è stato il primo Vescovo del nuovo assetto geografico, giuridico e pastorale della Diocesi di San Marco Argentano – Scalea per un ventennio. Era il 28 ottobre 1975, anno giubilare, indetto da Papa Paolo VI, festa dei Santi Apostoli Simone e Giuda Taddeo, quando egli veniva consacrato, nel Duomo cosentino, dall’allora Arcivescovo di Cosenza, Mons. Enea Selis, di cui fu per quattro anni suo ausiliare dal 1975 al 1979.
Sua Santità Giovanni Paolo II nel 1979, in seguito alla morte di Mons. Luigi Rinaldi, Vescovo di San Marco e Bisignano, destinò Mons. Lauro all’antica Diocesi di origine normanna. La sua
nomina a Vescovo, fu da tutti salutata, dal clero e dal laicato, con grande entusiasmo ed immensa gioia, accolta come risposta alle tante preghiere per aver ottenuto un Pastore illuminato e zelante,
secondo il cuore di Dio.
Quarant’otto anni di episcopato, coronati da un lungo lavoro pastorale, se sono ricchi di emozioni per chi li celebra, per coloro che fruiscono di quell’attività sacerdotale ed episcopale sono ancor di più motivo di profonda riflessione. Vescovo dal 1979 al 1999 nella Diocesi di San Marco Argentano – Scalea era noto per la sua grande umiltà.
Venne fra noi a custodire e ad alimentare la fiaccola della fede che, come vuole una millenaria tradizione, mai smentita, fu qui accesa dall’Evangelista San Marco. La sua attività si è mostrata oltre che molteplice, come l’attività propria di ogni vescovo, ricca di iniziative. Mons. Lauro, fin dal giorno del suo insediamento si è rivelato attento e premuroso verso tutta la Diocesi, incarnando la figura di Gesù buon pastore, pronto a dare la vita per il bene del suo gregge: prova eloquente ne sono le frequenti Visite Pastorali.
Ulteriore testimonianza di questo suo smisurato amore per la Diocesi è data dalla creazione e dalla cura della pagina diocesana di Avvenire, al fine di far conoscere la storia e gli eventi diocesani.
Egli non si limitò soltanto a percorrere la via dei suoi predecessori, ma prevedendo il progresso dei tempi ed i bisogni di un rinnovamento nel metodo di apostolato, seppe aprire nuove strade di grazia. Non ha solo mirato alla ricostruzione materiale della sua Diocesi, ma è stata anche sua premura ed impegno la formazione della mente e del cuore di tutti i figli affidategli dalla Provvidenza, da sacerdoti e suore fino ai più piccoli, ai più umili ed ai più semplici.
Il culto eucaristico, la devozione alla Madonna, il rifiorire della vita cristiana con l’istituzione di nuove Parrocchie nei popolosi rioni periferici, con diverse missioni al popolo e con l’incremento dell’insegnamento catechistico e dell’Azione Cattolica, la formazione del laicato autentico con la fondazione dell’Istituto di Scienze Religiose, hanno trovato in lui un insonne ed infaticabile animatore. Per ogni attività e per ogni opera ha avuto sempre una parola di incoraggiamento, ed attraverso il Sinodo diocesano da lui celebrato dopo oltre due secoli dall’ultimo, ha dato le norme direttive e la collaborazione più efficace per una pastorale più rispondente ai tempi, secondo lo spirito del Concilio Vaticano II.
Manifestò particolare attenzione per il suo venerato predecessore Mons. Agostino Castrillo, avviando la Causa di canonizzazione con l’apertura dell’inchiesta diocesana in San Marco Argentano, avvenuta tramite la costituzione del Tribunale il 25 marzo 1985. La formazione degli aspiranti al sacerdozio ha costituito uno degli impegni più importanti del suo ministero episcopale, ed il Seminario che ha visto aumentare di anno in anno il numero degli alunni, ha voluto che fosse sempre più rispondente al fine e più adatto alle esigenze moderne.
Non ringrazieremo mai abbastanza il Signore, per averci fatto dono di un Vescovo inestimabile che ha onorato ed arricchito la nostra diocesi. È vissuto accanto alla gente, amando, incoraggiando, condividendo sofferenze e speranze ed illuminando tutti con la luce del vangelo.
Come successore degli apostoli, come maestro autentico della fede, in comunione con il successore di Pietro, ha predicato autorevolmente la Verità Salvifica del Vangelo, adattandola alle intelligenze ed ai cuori.
Per comprendere la sua carismatica figura, rimasta viva nel cuore di tutti i suoi figli, bisogna partire dal nome latino Augustus, imparentato con il verbo augeo. Nel nome, infatti, è iscritto, secondo la prospettiva biblica, il progetto di Dio per l’uomo.
Preghiamo per la sua anima benedetta e ringraziamo il Signore per averci donato un pastore buono a servizio della nostra comunità ecclesiale.