“Una grande gioia, un dono che Papa Francesco fa alla Chiesa di Corea”. Padre Vincenzo Bordo è entusiasta della Gmg coreana nel 2027, annunciata a Lisbona dallo stesso Bergoglio al termine della Giornata mondiale della gioventù svoltasi in Portogallo. Il missionario originario di Piansano (Viterbo) svolge il suo ministero nel Paese asiatico da 33 anni e ha realizzato la “Casa di Anna”, uno spazio accogliente per i poveri, i senzatetto, gli anziani soli, le persone emarginate della periferia di Seul. È impegnato nella pastorale e accompagna molti giovani, per i quali ha un occhio di riguardo speciale. Tra le sue iniziative per sostenere le attività caritative ha scritto il libro “Chef per amore” (Edizioni Cvs), che viene presentato oggi a Roma, ore 16.00, all’Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede. Nel volume racconta le vicende al fianco degli ultimi, compresa l’avventura di una mensa che ogni giorno sforna 500 pasti per chi non ha da mangiare.
Padre Vincenzo, come è stata accolta in Corea la notizia della Gmg di Seul?
C’è un grande entusiasmo. Per i cattolici sarà l’opportunità di incontrare moltissimi giovani di ogni continente e anche di sentirci parte della Chiesa universale. È stata davvero una bella sorpresa per tutti. E anche per il Paese sarà un onore e una gioia accogliere la gioventù della Gmg.
Quale il volto della Chiesa coreana oggi?
Nel corso del tempo la comunità cristiana coreana ha avuto un bello sviluppo, vivace, giovanile. Il Covid però ha profondamente segnato il Paese, e la secolarizzazione avanza rapidamente in questa nazione ad elevata tecnologia. Ora possiamo notare un calo alla partecipazione della messa: un processo che si sta progressivamente accelerando.
E la gioventù in Corea del Sud?
Vede, la società coreana è fortemente orientata all’economia e l’obiettivo di tutti sembrano essere solo i soldi. Fare soldi, far carriera. I valori tradizionali stanno scomparendo, mentre è sempre più chiaro che i soldi da sé non danno la felicità e neppure offrono un senso pieno alla vita. Il modello capitalista preme sulla vita dei nostri ragazzi. Ecco perché vedo con grande favore la Gmg, come occasione per tornare a riflettere sulla propria esistenza, su quella della comunità, riscoprendo i valori veri. Un’opportunità per tornare a pregare e incontrare Dio.
Il Paese e le sue autorità collaboreranno con la Chiesa per organizzare la Gmg?
Al momento siamo ancora troppo lontani dal 2027, non si è ancora programmato nulla ovviamente. Ma in genere la società e il governo coreano sanno accettare le sfide e lavorare per fare cose belle. Sono certo che i giovani che arriveranno a Seul saranno accolti come si deve. Anche perché le autorità in genere sono disponibili a collaborare per eventi che danno lustro alla nazione. Occorrerà impegno da parte di tutti e noi ce la metteremo tutta.
Gianni Borsa – Agensir