Cinque anni e 6 mesi di reclusione, più interdizione perpetua dei pubblici uffici e 8 mila di multa. È la condanna comminata al cardinale Giovanni Angelo Becciu dal Tribunale vaticano, al termine del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che ruota intorno alla compravendita del Palazzo di Londra. Becciu è stato ritenuto colpevole di tre capi di imputazione per peculato, come recita la sentenza pronunciata oggi pomeriggio alle 16.07 dal presidente del Tribunale, Giuseppe Pignatone, nell’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani.
Sanzioni pecuniarie per René Brülhart e Tommaso Di Ruzza, rispettivamente ex presidente e direttore dell’AIF, pari a 1750 multa. A Enrico Crasso, ex consulente finanziario della Segreteria di Stato, il Tribunale ha comminato una condanna di 7 anni di reclusione e 10 mila di multa, interdizione dai pubblici uffici. Per il finanziere Raffaele Mincione 5 anni e 6 mesi, più 8mila euro, interdizione dai pubblici uffici. Per l’ex dipendente dell’ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, Fabrizio Tirabassi 7 anni di reclusione e 10 mila euro di multa, interdizione dai pubblici uffici.
Per l’avvocato Nicola Squillace, con le attenuanti, un anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa per cinque anni. Per il broker Gianluigi Torzi 6 anni e 6 mila euro interdizione, più la sottoposizione ai sensi dell’articolo 412 del Codice penale a vigilanza speciale per un anno.
Tre anni e 9 mesi per la manager Cecilia Marogna, e interdizione temporanea per uguale periodo. Una sanzione di 40 mila euro per la sua società Logsic Humanitarne Dejavnosti. Molti dei reati dell’accusa hanno subito una “riqualificazione”.
di Salvatore Cernuzio – Vatican News