Massimiliano Tubani è stato nominato direttore di ACS Italia, Sezione italiana della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, dopo avervi maturato otto anni di esperienza, da ultimo nel ruolo di coordinatore. Tubani succede ad Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia dal 2015 al maggio 2024.
Le sfide di Acs
Tante le sfide di questa realtà, fondata nel 1947, che sostiene i fedeli cristiani ovunque siano perseguitati, oppressi o nel bisogno e che difende il diritto alla libertà religiosa per tutte le minoranze. Oltre a battersi a livello legale e a finanziare progetti di sostegno concreto e di ricostruzione per le comunità cristiane che hanno subito persecuzioni, Aiuto alla Chiesa che Soffre pubblica, periodicamente, un rapporto sulla libertà religiosa nel mondo che, nel 2023, ha visto la sua XVI edizione. Secondo gli ultimi dati contenuti nel rapporto, in oltre 60 Paesi del mondo si registrano forme di persecuzione o discriminazione su base religiosa e nella maggior parte di questi Stati la situazione nel 2022 è peggiorata rispetto all’anno precedente. Si stima un totale di 325 milioni di cristiani perseguitati.
Tubani: mutamenti nella persecuzione
Intervistato da Radio Vaticana – Vatican News, Tubani ha messo in luce una mutazione della persecuzione religiosa: “Alcuni anni fa eravamo nella fase cruciale dell’attacco dello Stato Islamico alle minoranze religiose, quindi la persecuzione era molto evidente. Oggi la persecuzione è più insidiosa noi dobbiamo essere in grado di indicarla ai donatori che ci sostengono e di intervenire in maniera più mirata”. Fra le azioni positive intraprese da Acs vanno menzionate sicuramente quanto è stato fatto in termini di ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive in Iraq. Tubani poi ricorda la situazione in Nigeria, Burkina Faso, Mali e Niger dove le comunità continuano ad essere attaccate dai gruppi di estremisti islamici.
La persecuzione con “i guanti bianchi”
Il direttore di Acs Italia si sofferma inoltre sulle persecuzioni e le restrizioni operate da governi e Stati nazionali; in America Latina preoccupa la situazione in Nicaragua, dove lo scorso gennaio è stato scarcerato il vescovo Rolando Alvarez ma “tre diocesi restano guidate da vescovi costretti all’esilio”. Non meno complicata la situazione in Asia: in Pakistan la legge sulla blasfemia continua a fare vittime innocenti e in India aumentano le violenze contro le minoranze religiose malgrado la costituzione garantisca la libertà religiosa. Infine, Tubani parla della persecuzione che Papa Francesco ha definito “con i guanti bianchi e che avviene in Occidente”: nei Paesi democratici “il relativismo assoluto” minaccia la presenza dell’attivismo cattolico nella società pubblica, “una persecuzione culturale che non si presenta con la violenza ma che è molto insidiosa e indebolisce le comunità cristiane”.