Parolin a Odessa: condivido il vostro dolore per questa terribile guerra

Oggi, il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, si è recato in visita a Odessa, una delle città più colpite dalla guerra che da quasi due anni e mezzo tormenta il Paese. Qui ha pregato per le vittime invocando una pace giusta e duratura. La sua presenza, come Legato pontificio da ieri, 19 luglio, fino al 24, è segno della vicinanza di Papa Francesco al popolo ucraino. All’incontro con la comunità nella Cattedrale romano-cattolica dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, ha espresso parole di ringraziamento e di incoraggiamento.

“Condivido il vostro dolore”
Parolin, che ieri ha cominciato il suo viaggio in Ucraina dalla regione occidentale di Lviv e che domani, 21 luglio, presiederà la celebrazione conclusiva del pellegrinaggio dei cattolici di rito latino nel Santuario mariano di Berdychiv, si è diretto nella città portuale di Odessa, a sud del Paese, rivolgendo il suo grazie per l’accoglienza manifestata sin dal suo approdo in questa nazione. Il suo saluto cordiale è indirizzato al vescovo, ai sacerdoti presenti, ma anche ai rappresentanti della Chiesa ortodossa [ndr. Chiesa ortodossa d’Ucraina, proclamata autocefala da Costantinopoli nel 2019], ai laici, ai rappresentanti dell’amministrazione, all’ambasciatore e a tutte le persone che si sono raccolte in questo luogo a pregare. Hanno partecipato anche i rappresentanti della comunità ortodossa, rappresentanti della Caritas locale, che instancabilmente fornisce sostegno ai bisognosi. Accolto con i simboli tradizionali del pane e del sale, Parolin ha rimarcato di portare la vicinanza, la presenza e la benedizione di Papa Francesco che “segue con tanta attenzione, con tanta preoccupazione, con tanto dolore la situazione”.

Ai media vaticani, il cardinale confida che, appena ha messo piede nel Paese dell’est Europa travagliato da una guerra da quasi due anni e mezzo, ha sentito in maniera particolare il dolore di questo popolo. E mentre il vescovo ha commemorato i caduti in guerra con una candela in cattedrale, si è palesato il dolore di chi ha perso i propri cari, ha affermato Parolin, e di chi è rimasto ferito. Riferisce il porporato di aver appreso che “tantissimi sono rimasti invalidi”. Si unisce pertanto alla sofferenza “di coloro che piangono per la distruzione delle loro proprietà, di coloro che hanno dovuto partire e rifugiarsi altrove. Il dolore di tutti coloro che in qualche maniera sono coinvolti in questa terribile guerra”.

La preghiera per una pace giusta
Il dolore da un lato, la speranza dall’altro. L’incoraggiamento del rappresentante pontificio è forte: “Io credo che come cristiani non dobbiamo perdere la speranza, la speranza che per la grazia del Signore riesce a toccare anche i cuori più duri”. Auspica che, “anche con la buona volontà di tante persone, si possa trovare una strada per arrivare ad una pace giusta”. In questa direzione conferma lo sforzo e l’impegno della diplomazia vaticana. Alla vigilia della festa della Madonna, che sarà celebrata domani a Berdychiv, anticipa che ci si affiderà proprio alla Madonna, Regina della pace. “Io spero che anche questa visita, come anche le precedenti, quella per esempio del cardinale Zuppi, possano portare un piccolo contributo a costruire la pace, un cammino di pace in questa terra”, chiosa ancora Parolin.

Il vescovo: bombardamenti continui, grati per ogni aiuto
Il vescovo Stanislav Shyrokoradiuk, ordinario della diocesi Odessa-Simferopol, ha raccontato all’inviato pontificio, tra le altre cose, della difesa della città nei primi mesi della guerra e delle numerose vittime dei continui bombardamenti della città da parte dei russi. Ha sottolineato che gli ucraini sono grati per ogni parola che il Papa pronuncia sul loro Paese. Ha ricordato che non c’è preghiera dell’Angelus o un’udienza generale di Papa Francesco in cui non si menzioni l’Ucraina. “Siamo grati anche per l’assistenza materiale che riceviamo dalla Santa Sede e per ogni altro aiuto. Anche se si tratta di una visita breve, ci porta grande gioia”. Dalla cattedrale latina il segretario di Stato si è recato al porto di Odessa, bersaglio continuo dei russi. Qui è stato accolto dal capo dell’amministrazione regionale Oleh Kiper che ha gli regalato un sacchetto con lo stemma dell’Ucraina, riempito di grano, simbolo della risorsa più importante della nazione. Il cardinale Parolin ha consegnato ai partecipanti una medaglia commemorativa del pontificato di Papa Francesco.

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