Promuovere la partecipazione attiva dei bambini e degli adolescenti nei processi decisionali che li riguardano, in linea con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In Italia, nasce con questo obiettivo l’odierna Giornata nazionale dell’ascolto dei minori, alla sua prima edizione quest’anno, che dà forma al diritto dei minori di esprimere liberamente le proprie opinioni su ogni questione che li interessa, garantendo che esse saranno debitamente considerate in relazione alla loro età e maturità.
L’impegno dell’associazione Meter
Nell’ottica della Giornata, istituita dal governo italiano per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di garantire alle persone di minore età il diritto di essere ascoltate, riconoscendo il loro ruolo attivo nella società e favorendone l’inclusione, l’associazione Meter – da sempre impegnata nella difesa dell’infanzia – ha condiviso una lettera ricevuta da un minore, sul proprio cammino e sulla propria testimonianza. Le sue parole, mette in luce Meter, sono un «inno» alla speranza, alla fiducia e alla forza della vicinanza. «Grazie per avermi ascoltato quando – ha scritto il giovane – nessuno lo faceva. Mi avete fatto sentire importante. Non ho più paura. Raccontare la mia storia mi ha salvato». In poche righe, la testimonianza – che il ragazzo ha chiesto di rendere pubblica – tocca il cuore di chi ogni giorno lavora al fianco dei più fragili, scrive Meter, ricordando quanto possa essere «potente» il semplice atto dell’ascoltare.
I numeri del Centro di ascolto
«Quando un bambino trova il coraggio di parlare, il mondo adulto ha il dovere di fermarsi e ascoltare. Solo così possiamo proteggerlo, curarlo, accompagnarlo. Oggi questa lettera ci ricorda perché esistiamo», ha evidenziato don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione che proprio nell’appuntamento di oggi ha voluto evidenziare e rilanciare l’impegno del proprio Centro di ascolto.
Attivo da oltre 30 anni e divenuto nel tempo un punto di riferimento nazionale per minori in difficoltà, famiglie, educatori e vittime di violenze e abusi, solo nell’ultimo anno il Centro ha seguito 490 casi, offrendo ascolto, accoglienza, supporto psicologico, orientamento legale e accompagnamento in percorsi di protezione. Dal 2002 ad oggi, sono stati 2.903 i casi ascoltati e presi in carico: numeri che raccontano volti e vite reali, spesso segnati da esperienze di dolore, ma anche da storie di rinascita.
«Dietro ogni numero c’è un volto, una voce, una richiesta d’aiuto. L’ascolto è il primo passo per restituire dignità a chi l’ha perduta», ha aggiunto don Di Noto. La Giornata, ha messo in luce Meter, vuole essere «un richiamo forte e chiaro: ascoltare è prendersi cura, è prevenire, è proteggere». Di qui un appello urgente alle famiglie, «perché siano le prime a mettersi in ascolto profondo dei propri figli», alla scuola, «perché diventi luogo di fiducia e accoglienza», alle istituzioni, «perché garantiscano risorse e strumenti a chi opera nel campo della tutela dei minori», ai media, «perché diano voce a chi spesso non ce l’ha».
L’appello di Ai.Bi. – Amici dei bambini
Pure Fondazione Ai.Bi. – Amici dei bambini punta l’attenzione sulla Giornata, esortando ad ascoltare non soltanto oggi ma giorno dopo giorno «il grido di tutti i minori, anche quelli abbandonati», «quelli che nessuno sembra vedere e ancora meno ascoltare». «Possiamo dire di ascoltare questi bambini abbandonati di cui nemmeno si conosce il numero? Verso cui nessun ente o istituzione ha mai pensato di fare anche solo un censimento?», si domanda Ai.Bi. sollecitando ad andare «oltre», verso «il diritto di tutti i minori del mondo di poter tornare a essere figli».