Francesco: la guerra toglie l’umanità, lottiamo per la pace

Papa Guerra pace

Papa Francesco incontra Charis, l’organismo di Servizio internazionale per tutte le espressioni del Rinnovamento carismatico cattolico istituito dalla Santa Sede, a cinque anni dall’inizio della sua attività. L’evento “Chiamati, trasformati e inviati” organizzato in Aula Paolo VI e giunto oggi alla sua terza e ultima giornata, è un’occasione di verifica di quanto già vissuto con lo sguardo rivolto in avanti, e quindi ai nuovi obiettivi tenendo conto del compito da svolgere a servizio di tutta la Chiesa. Senza dimenticare l’umanità che oggi vive la tragedia di nuove guerre. Al termine del suo discorso il Papa ricorda che nel suo primo incontro con Charis, l’8 giugno 2019, c’era stato un momento di silenzio e di preghiera per la pace in Medioriente e di nuovo invita tutti a fare lo stesso oggi per la pace nel mondo. Circa 4 mila le persone presenti.

Come va il lavoro di Charis?
Nel suo intervento, preceduto nel programma pomeridiano da quello del cardinale Raniero Cantalamessa, assistente ecclesiastico di Charis, Francesco entra subito nel vivo della riflessione promossa in questi giorni a Roma ponendo tante domande: “Come sta andando il lavoro di Charis? Come procedono i servizi locali di comunione? Quali messaggi ci mandano? Qual è lo stato di salute del Rinnovamento carismatico cattolico nel mondo? Sta crescendo nella maturità ecclesiale?”. Il Papa sottolinea che ruolo di Charis è indicare a tutte le comunità del Rinnovamento – che definisce una “corrente di grazia” – “una strada da percorrere in comunione” e osserva:

Charis è, per così dire, una “finestra” sul mondo vasto e variegato del Rinnovamento carismatico cattolico. Le persone che vi lavorano hanno la straordinaria opportunità di “affacciarsi” da questa finestra e di guardare più lontano, di andare al di là dell’esperienza locale e conoscere la ricchezza di ciò che lo Spirito Santo suscita dappertutto, in contesti culturali, sociali, ecclesiali molto diversi.

E a proposito di ristrettezza di vedute, il Papa aggiunge a braccio che una volta una suora gli ha detto che “alcuni cattolici sono come i cavalli”, hanno i paraocchi, e quindi “sono incapaci di guardare da una parte o dall’altra”. E conclude suscitando un applauso: “Questa ristrettezza di vedute voi, grazie a Dio, l’avete vinta e voi lottate contro di questo: e questo mi piace”.

Moltiplicare i “Seminari di vita nuova” per annunciare Gesù
Il Papa cita uno degli obiettivi che Charis si era posto e cioè estendere i cosiddetti “Seminari di vita nuova”, momenti di “primo annuncio” per offrire al maggior numero di persone la possibilità di incontrare Gesù e di sperimentare la Chiesa come luogo accogliente. Quindi prosegue:

Oggi pertanto vi chiedo: si stanno offrendo i Seminari di vita nuova nei vari contesti ecclesiali, anche in quelli più piccoli, più remoti, anche in mezzo ai poveri, nelle zone periferiche? Ognuno dia la risposta dentro il suo cuore. Un ostacolo potrebbe essere quello di pensare che solo le grandi strutture e i leader più in vista possano tenere questi Seminari, mentre in realtà anche i piccoli gruppi parrocchiali e i responsabili locali possono organizzarli e proporli alle persone del loro territorio.

Promuovere i carismi nella Chiesa
Dopo aver osservato che le persone hanno bisogno di essere accompagnate dopo il “primo annuncio” affinchè il fuoco acceso in esse non si affievolisca e raccomandato quindi la promozione di adeguati percorsi formativi, Papa Francesco richiama due aspetti presenti negli Statuti di Charis. Il primo è la promozione della dimensione carismatica della Chiesa:

Il servizio che può fare Charis è proprio quello di promuovere i carismi e di incoraggiarli a mettersi a servizio di tutta la Chiesa. Promuovere, non controllare i carismi. E per questo, per promuovere il carisma, dobbiamo seguire quello che è un Maestro nel promuovere il carisma: lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo – pensiamo alla mattina di Pentecoste, non si capiva nulla, un disordine grande. Ma è Lui, lo stesso, a fare l’armonia in quella grande diversità. E questo è il Maestro che ci insegna come si promuovono i carismi.

Favorire la crescita spirituale
L’altro aspetto degli Statuti è l’incoraggiamento della crescita spirituale di ciascun battezzato. Il Papa afferma:

Non bisogna dare per scontato che, una volta ricevuto il Battesimo nello Spirito, già si è pienamente cristiani. Il cammino di santità deve sempre progredire, nella conversione personale, nel dono generoso di sé, dono a Cristo e agli altri, e non solo in vista del “benessere spirituale” individuale.

Resistere alla tentazione di giudicare
Francesco ribadisce il ruolo di servizio di Charis alle comunità del Rinnovamento e alla Chiesa e ripete che non è suo compito giudicare “chi è autentico carismatico”, che questa è “una tentazione proprio della Chiesa”. E aggiunge:

Se qualcuno mi domanda: “Ma, mi dica un segnale: cosa fa la vera vita del rinnovamento in una persona?”. Quello che mi viene in mente [è che] le persone che vivono a fondo il rinnovamento, sanno sorridere: sanno sorridere.

E questo sorriso, prosegue, vi aiuterà a vigilare “nel non entrare nella tentazione dei giochi di potere e di influenza, respingendo il desiderio di primeggiare e di comandare”, perchè “il vero compito è servire”, facendo invece spazio e formando i futuri leader.

La preghiera per la pace nel mondo
Poi Francesco guarda alla tragedia in corso in Medio Oriente e ricorda che l’udienza precedente con Charis coincideva con il quinto anniversario dello storico incontro nei Giardini Vaticani tra l’allora presidente di Israele, Shimon Peres, e quello della Palestina, Mahmoud Abbas, con la presenza anche del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. Il Papa concludendo afferma:

In occasione del nostro primo incontro, nel giugno 2019 – e sono passati anni già – abbiamo fatto un momento di silenzio pregando per la pace, ricordando l’incontro in Vaticano dei Presidenti dello Stato di Palestina e dello Stato di Israele. Fratelli e sorelle la guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace. (…) la guerra distrugge tutto. Tutto. Toglie l’umanità. L’altro giorno, il 2 novembre, sono andato a celebrare Messa al cimitero militare del Commonwealth; entrando, guardavo nelle tombe le età dei caduti: tutti giovani, tra 20 e 30 anni. Distrugge la gioventù, non sa dire altra cosa che distruggere. Per favore, lottiamo per la pace. Non lasciamoci rubare questa memoria della pace! Adesso [vi] invito a pregare.

A chiusura dell’evento il “Concerto per la pace”
Avevano accolto l’arrivo del Papa con parole di saluto il moderatore di Charis, Pino Scafuro, e l’animatore dell’orchestra sinfonica giovanile che al termine di questo evento offriranno un “Concerto per la Pace”. L’orchestra è composta da ragazze e ragazzi provenienti da contesti altamente svantaggiati della periferia di Recife, in Brasile. La fondazione “Criança Cidadã” li assiste e offre loro opportunità di studio scolastico e di formazione musicale di alta qualità. Per questo evento, oltre ai giovani brasiliani, l’orchestra comprenderà anche giovani musicisti russi, ucraini e italiani nel segno della pace.

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