Parolin: sulle riforme la Chiesa italiana è libera di esprimersi

“La Conferenza Episcopale italiana è la Chiesa in Italia e come ogni Chiesa del mondo, anche i vescovi italiani sono liberi di esprimersi. Lo faranno con i dovuti modi ma questo ricade sotto loro responsabilità”. Così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine della presentazione del libro “Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr”, tesi di dottorato di don Luigi Giussani presso la Pontificia Università Gregoriana, risponde ai giornalisti che gli chiedono se la Santa Sede condivide le preoccupazioni dei vescovi sulle riforme del premierato e autonomia differenziata. Sulle imminenti elezioni europee, Parolin sottolinea invece che: “Uno dei punti sui quali la Chiesa torna è quello della partecipazione, che è un esercizio di democrazia. Quindi l’invito a tutti i cittadini è quello di agire responsabilmente, partecipando al voto”.

La partecipazione del Papa al G7 in Puglia
Riguardo poi alla possibilità che Papa Francesco, al G7 del 14 giugno in Puglia, abbia un incontro faccia a faccia con il presidente statunitense Joe Biden, il cardinale risponde: “Penso di sì, che il Papa dedicherà del tempo ad alcuni incontri bilaterali con presidenti e capi di Stato che glielo hanno chiesto. Quindi immagino che ci sarà anche questo”. E sui contenuti dell’intervento del Papa al vertice, sul tema dell’intelligenza artificiale, Parolin si immagina che “farà un accenno all’applicazione dell’intelligenza artificiale sulle armi”.

“Giussani torna sempre all’avvenimento dell’Incarnazione”
Nel suo intervento, che analizza la tesi di dottorato di don Giussani, il cardinale Parolin afferma: “La conclusione cui Giussani giunge al termine del lungo percorso nell’opera di Niebuhr è netta: ‘Sia da un punto di vista filosofico che da un punto di vista teologico, l’opera di Niebuhr è profondamente insoddisfacente per il nostro spirito di tradizione latina e cattolica’. Giussani mette severamente in questione la comprensione niebuhriana della «verità costitutiva della Rivelazione Cristiana nei suoi elementi essenziali”. Sulla scorta della teologia liberale – da cui per altri versi si distanzia – e della distinzione tra il Gesù storico e il Gesù della fede, il teologo americano rifiuta infatti il concetto tradizionale dell’Incarnazione”. E riferendosi a Giussani, conclude: “L’avvenimento dell’Incarnazione è il nucleo del cristianesimo a cui Giussani sempre, instancabilmente ritorna. Egli non dice soltanto che il cristianesimo ‘è stato’ un avvenimento, ma che esso ‘è’ un avvenimento, cioè che quell’avvenimento unico permane nella storia come avvenimento, come ‘qualcosa che sta accadendo ora’”, e questo accadde nella Chiesa che, sottolinea il segretario di Stato, “si propone a tutti gli uomini come la forma dell’avvenimento di Cristo ora, che incontra la sete di senso e di compimento, di speranza e di pace, di coloro che vivono ora, immersi nel dramma e nelle sofferenze che, insieme alle normali vicende dell’esistenza, i sanguinosi, laceranti conflitti del tempo presente rendono ancora più inesorabilmente acute”.

Gli altri interventi alla presentazione alla Gregoriana
Alla presentazione del volume, che ripropone la tesi di dottorato che don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, discusse il 23 giugno 1954 nel Seminario di Venegono, sono intervenuti anche Michelina Tenace, professoressa emerita di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana e Monica Scholz-Zappa, curatrice del volume. Ha moderato l’incontro don Andrea D’Auria, direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione di Roma. L’opera sarà presentata anche a Milano martedì 11 giugno, alle ore 18, presso l’Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, insieme a don Enrico Castagna, rettore del Seminario di Venegono, e Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica. Non mancherà l’intervento della curatrice Scholz-Zappa. La moderazione dell’evento sarà affidata al giornalista Alessandro Zaccuri.

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