“Il buon pastore è colui che mette a disposizione della vita degli altri la sua stessa esperienza”
“Il buon pastore: è colui che non solo vuole la vita per le sue pecore, ma è colui che mette a disposizione della vita degli altri, la sua stessa esperienza. Di un pastore così ci possiamo fidare. Fidiamoci, allora, del nostro Signore Gesù”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel
“Il Signore ci ama: questa è la motivazione della nostra gioia da testimoniare e portare agli altri”
Un forte monito ad essere testimoni della gioia della Resurrezione e a guardare al modello delle prime comunità cristiane, a quelle “case piccole ma piene” che “venivano messe a disposizione di coloro che si convertivano alla fede nel Signore Gesù, nel segno della comunione e della condivisione”. Così il vescovo
“Essere capaci di comunicare la gioia”
“Auguro a te caro Andrea Giovanni, ed attraverso di te ad ognuno di noi, di poter essere capaci di comunicare la gioia”. Questo l’augurio che il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, ha rivolto ad Andrea Giovanni Cefalà della parrocchia di Maria Santissima delle Grazie che ieri sera in Cattedrale ha ricevuto
“Il Risorto è principio di vita nuova da immettere nella nostra umanità e nella nostra storia”
“Il Risorto è principio di vita nuova, la fede come sguardo di vita nuova per tutta l’umanità. Il mattino radioso della Pasqua ci dice che, nella storia dell’umanità, il Cristo Risorto ha vinto la morte e ha immesso un principio di novità che ci porta a guardare alla vita con
“I giovani possano ritrovare la speranza e la voglia di vivere”
Ci sono stati anche i giovani tra coloro ai quali il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia della Veglia Pasquale, ha voluto rivolgere un augurio “perché possano davvero aprire gli occhi – ha detto il Pastore della Chiesa lametina – per guardare al loro domani, cioè ritrovare la
“Nella Croce di Gesù è stato crocifisso tutto il dolore dell’umanità”
“Nella Croce di Gesù è stato crocifisso tutto il dolore dell’umanità, il dolore più incomprensibile, quel dolore che non ha spiegazione, quel male che non ha senso, anzi che lascia dentro di noi, muti, il tarlo del dubbio”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nell’omelia della celebrazione della Passione del
“Gesù ci insegna che il mondo si guarda dal basso verso l’alto: è questa l’espressione piena dell’amore”
“La celebrazione dell’Eucaristia non è un semplice ricordo, non è semplice memoria, ma è memoriale: tutto ciò che è accaduto in quel momento, noi lo riviviamo. Nell’Eucaristia, l’Eternità si fa presente a noi, nel nostro spazio di umanità, e noi siamo coinvolti in prima persona, dentro il nostro presente. Oggi,
“Siamo credibili se siamo in comunione”
“Noi siamo credibili se siamo in comunione. E la comunione non vuol dire livellamento, uniformità; la comunione vuol dire dinamismo dei carismi, dei talenti, dei ministeri. Comunione vuol dire lealtà nei rapporti, non doppiezza; franchezza nel dialogo, non dietrologia; guardarsi con lo sguardo sereno e vero di chi, nell’infedeltà, sa
“Presentarsi come alleati per alleviare, come il Cireneo, la fatica del portare la croce”
“In questa riflessione per la Settimana santa, vorrei augurare a tutti voi, per il bene dell’ammalato, che il vostro sacrificio, il vostro impegno ed il vostro lavoro possa superare tutti i drammi che si presentano dentro la storia dell’umanità, anche quelli che vengono da un cuore deluso”. Questo l’augurio del
“Solo l’amore vince il tradimento, la cattiveria, la paura”
“Chiediamo al Signore, rivivendo la Passione e morte di Gesù, questa grazia: di vivere nell’amore, di offrire amore perché solo l’amore vince il tradimento, la cattiveria, la paura. L’amore è segno di un Dio che è vicino, che ci ama, del quale possiamo fidarci e che ci chiama alla salvezza